HO UN LUPO NELLA PANCIA

TEATRO RAGAZZI

In effetti ogni tanto, facendo attenzione, lo sento che va in giro. Non è proprio fame… E’ qualcosa che mi muove e che si muove.

Cibarsi non è solo un bisogno primario. Per noi umani è uno dei luoghi più importanti della relazione con chi ci sta intorno, luogo in cui prendono forma le nostre paure ed i nostri desideri. L’esplorazione di questo luogo magico e gustoso è una avventura che ha fatto venire l’acquolina in bocca agli artisti di Babilonia Teatri e della Piccionaia, dopo un assaggio realizzato per il Napoli Teatro festival del 2009. E dopo tante avventure, laboratori con i ragazzi, libri studiati e piatti assaggiati, è arrivato il momento di sfornare il risultato… Di che gusto sarà?

Abbiamo deciso di scrivere una storia. Protagonista è Bianco, un bambino che non mangia mai…beve soltanto. La storia porta all’estremo e oltre il limite del verosimile atteggiamenti, situazioni e tensioni proprie della relazione col cibo per arrivare a trattare metaforicamente di questioni che ci riguardano da vicino. La storia si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.

Attraverso il tema dell’alimentazione vengono così narrati alcuni passaggi tipici dell’età dello sviluppo e sottolineata l’importanza relazionale del cibo con particolare riferimento al rapporto adulto/bambino. La richiesta di cibo – così come il suo rifiuto – è una delle modalità con la quale i bambini, ma non solo, cercano di comunicare i propri bisogni, ansie e paure. Nella frenesia della quotidianità, a cui spesso si aggiungono le difficoltà e le paure dell’età adulta, il muro dell’incomunicabilità appare però invalicabile. Ecco allora che il “lupo” si fa sentire più forte, sembra quasi riuscirci a sbranare…

Il senso del gusto accompagna la costruzione delle nostre relazioni con il mondo, portandoci a tessere continui legami tra il sapore del cibo e le persone che ce lo preparano o ce lo porgono, dagli altri che sono insieme a noi quando mangiamo. Così, per esempio, ci allontaniamo dal dolce rassicurante del latte materno alla ricerca di cibi salati, assaggiamo il mondo e le persone intorno a noi, ridiamo e mastichiamo i sapori aspri che ci fanno fare le boccacce, finché impariamo ad assaporare anche l’amaro, ed iniziamo ad essere grandi.

L’impianto scenico dell’allestimento ricrea i luoghi di una quotidianità familiare al cui interno il piano del racconto e il piano dell’azione trovano una sintesi che li lega assieme come gli ingredienti di una ricetta ben riuscita.

Lo spettacolo si inserisce all’interno del più ampio progetto “Favole da Mangiare”.

Favole Da Mangiare

“Favole da mangiare” promosso da “Prodigi Educational” (www.prodigieducational.it) in collaborazione con La Piccionaia-Centro di Produzione Teatrale (www.piccionaia.it), correda lo spettacolo con laboratori, performances incontri e pubblicazioni. “Favole da Mangiare” presenta un nuovo approccio al delicato tema dell’educazione alimentare; se le ricerche più recenti collocano l’Italia al 3° posto nella triste classifica dell’obesità infantile, diventa fondamentale sperimentare percorsi innovativi capaci di attivare nuova consapevolezza nei comportamenti alimentari sia degli adulti che dei bambini. Ma come fare? Quali abitudini alimentari far maturare nei bambini? Attraverso quale linguaggio educarli ad un corretto rapporto con il cibo?

Il Progetto “Favole da Mangiare” pone al centro il punto di vista e la voce dei bambini – con particolare attenzione alla fascia della scuola primaria – per indagare se e come parlano di cibo, e quali gusti/rifiuto in particolare manifestino.

Le loro istanze diventano preziosi strumenti per arrivare a comprendere la stretta interconnessione esistente tra il cibo e le emozioni legate alla relazione di chi lo prepara ai bambini stessi. L’attività del cibarsi diventa così possibilità di nominare e dare forma a un desiderio che rimanda a sua volta a relazioni più profonde con genitori, nonni, amici e contesti in cui i bambini vivono.

Le buone pratiche alimentari, l’educazione ad una corretta alimentazione non potranno perciò prescindere dalle buone relazioni, campo d’indagine affascinante da riscoprire e approfondire sia con i bambini che con le rispettive famiglie.

CREDITI

testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
parole Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Stefano Capasso
scene, costumi e registrazioni audio Babilonia Teatri
grafiche e foto di scena Eleonora Cavallo

produzione La Piccionaia – Centro Produzione Teatrale

Lo spettacolo si inserisce all’interno del più ampio progetto
FAVOLE DA MANGIARE
realizzato insieme a Prodigi Educational www.prodigieducational.it

“Ne risulta un bel pezzo di teatro (non solo per ragazzi, interessante anche per pubblico famigliare), dove con ritmo perfetto, senza moralismi ma con estrema semplicità e efficacia si affronta il tema dell’alimentazione, inserito in quello più ampio dell’affettività.”

Mafra Gagliardi

RASSEGNA STAMPA

Ne risulta un bel pezzo di teatro (non solo per ragazzi, interessante anche per pubblico famigliare), dove con ritmo perfetto, senza moralismi ma con estrema semplicità e efficacia si affronta il tema dell’alimentazione, inserito in quello più ampio dell’affettività. […] Il duello simbolico con la maschera del lupo è un momento epico che scatena l’applauso in platea e permette la riapertura della relazione padre/figlio. Nella scena finale li vediamo entrambi seduti in centro alla scena, che condividono allegramente un bel piatto di spaghetti (una pentola fumante troneggia sui fornelli, fin dall’inizio).